venerdì 13 maggio 2016

Un romantico a Milano - Cupido

Quando nacque Cupido io non c'ero. Forse c'erano i Baustelle, perchè poco dopo uscì il loro "Un romantico a Milano" e sono sicura si riferissero a lui perchè non è facile identificare un romantico in una grande e caotica città come quella di Milano. Forse. 
Cupido è figlio del caos, lo sapevate? (eccert): figlio della guerra e della bellezza, da qui "l'amore non è bello se non è litigarello". Ma l'amore non è bello neanche se non c'è, caro mio.
Anche Cupido soffrì le pene d'amore, perchè se è vero che lo scarparo va con le scarpe rotte, anche l'arco di Cupido doveva avere qualche difetto. Come per Proserpina, anche nella storia di Eros Cupido troviamo la suocera furibonda: 
- "specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella dell'Olimpo?"
- "tua nuora, cara Venere". 
Una storia d'amore nata e morta nello stesso momento.
Venere volle farsi forza del cuoredimamma, chiedendo al figlio di sbarazzarsi della povera ed innocente Psiche ma egli, stufo dei continui "fai questo 'ammamma, fai quello 'ammammatua" (aveva superato i trenta, ci sta), s'innamorò della fanciulla e ZAN ZAN la sposò, nonostante fosse ella una comune mortale (una specie di Principe William e Kate).  Psiche non avrebbe mai dovuto guardare suo marito, il dio avrebbe potuto sciuparsi, ma un giorno, mentre Eros mangiava la zuppa, egli si macchiò il pannolino (quello famoso del biondino) e Psiche non potè fare a meno di guardarlo per sgridarlo in quanto aveva appena finito di stirarlo. Cupido, a questo punto, dovette punirla sparendo dalla sua vita insieme al giardino e alla casa: io, al posto di Psiche, sarei stata contenta se almeno la casa me l'avesse lasciata.. vabbè.
Psiche corse dalla suocera: "Mammàààà, mammàààà! Aiutm tu!" e si disperava, e piangeva, e quando cominciò a sbavare sull'orlo del vestito D&G della dea, ella s'impietosì e le diede alcune prove da affrontare per meritare il ritorno del marito. Clemente, la femmina.

Psiche, mossa dall'amore tremendo che aveva nei confronti di quel mammone di Cupido, superò brillantemente le prove ma all'ultima.. Venere, infatti, le diede un vaso in cui avrebbe dovuto raccogliere un po' della bellezza della famosa Proserpina - di cui vi parlai precedentemente -  manco fosse la parmigiana di melanzane da portare alla vicina, ordinandole di non aprirlo assolutamente. Ma, si sa, la curiosità è donna e la disgraziata non rispettò i patti: aprendolo, cadde in un sonno profondo.

Cupido, che nel frattempo se ne andava in giro per il mondo a scoccare frecce a caso facendo innamorare povere disgraziate di persone che neanche le cagavano e "beccando" un po' qua e un po' là, si ricordò di avere una moglie e andò a cercarla (più che altro perchè si era stancato di mangiare tutti i giorni la pasta con il burro, non sapeva fare altro). Quando la trovò, la ragazza russava terribilmente. Per porre fine a quella cacofonia e anche perchè un po' l'amava, egli rimise il maleficio nel vaso e Psiche venne trasformata in una dea, a dispetto della suocera. Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, da lì il detto.

Insomma, perchè vi ho raccontato questa storia? Perchè io Cupido lo porto un po' sull'.....arco. Alla fine dei conti il mito ci insegna che va pure bene lasciarsi andare all'ammore libero purchè si abbia sempre qualcuno da cui tornare.. oppure no, questo non c'entra niente. 
La vera morale della storia non esiste: nella vita vera esistono solo la grammatica, il sesso e l'amore. Forse di quest'ultimo spesso si fa a meno ma vi prego, vi scongiuro, alla grammatica non rinunciate mai: v'immaginate Psiche che fa tutto quel casino per uno che comincia la giornata con un "Se io potrei"?     

*In questo post non sono state maltrattate suocere.

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